L’occhio calmo nella ricerca della performance: The Quiet Eye

LA CALMA È LA VIRTÙ DEI FORTI

Alcuni dei detti popolari più comuni attribuiscono la calma e la pazienza alle qualità più riscontrabili in coloro che venivano ritenuti “forti”.
Una forza non compresa nel concetto di espressione muscolare, bensì nella capacità di saper soffermarsi a riflettere quel momento in più rispetto all’avversario per poi prendere la decisione più corretta.
Ma a volte questo non accade così facilmente, lo sanno bene le persone fin troppo impulsive che dopo aver reagito senza pensare si rendono conto di aver sprecato una occasione, ripromettendosi di “contare fino a 10” la volta dopo. Tuttavia, nello sport contare fino a dieci è un lusso che l’atleta non può permettersi. Le decisioni vanno prese in tempi rapidi e senza sbagliare.

Per qualche atleta questo processo è invece presente, in maniera naturale ed ha caratteristiche diverse, molto diverse, dagli avversari. Sono coloro che mantengono una concentrazione particolare e che focalizzano tutte le energie in un punto preciso del loro obiettivo in comuni processi mentali che sembrano caratterizzare preferibilmente gli atleti d’élite. Sono loro che hanno manifestato per primi il fenomeno noto come “occhio calmo” (QE, Quiet Eye).

QE è una sorta di percezione visiva migliorata che consente all’atleta di eliminare qualsiasi distrazione mentre pianifica la visualizzazione dell’obiettivo che deve compiere. (Lebeau et al., 2016)

Nello sport di alto livello, avere una buona tecnica, allenarsi con costanza e determinazione, potrebbe non essere sufficiente per superare gli ostacoli che portano alla vittoria.

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